lunedì 10 marzo 2014

Enzo Iacchetti canta Gaber per beneficenza: il ricavato all'Airc

La stretta di mano se la diedero tanti anni fa, dopo uno show nel quale uno era andato a vedere l'altro. Poi ci fu una cena improvvisata e, come dessert, un'amicizia che sarebbe rimasta. Quella stretta di mano non si è più allentata, anzi continua sul palco, col titolo di «Chiedo scusa al signor G», al Manzoni il 12 marzo. 


 
Enzo Iacchetti racconta Giorgio Gaber in un modo tutto suo: «Giorgio non lo si può imitare - spiega - quindi ho pensato a un mix tra le sue cose e le mie. Rileggo Gaber, cantando sue canzoni alternandole con miei monologhi. È uno show che metto in scena da tempo insieme alla Witz Orchestra. Quel che resta immutato è il genio di Giorgio, la sua capacità profetica di vedere dove saremmo finiti». Un luogo e un tempo che Iacchetti non esita a definire «un medioevo etico».  Oltre ai brani gaberiani, lo spettacolo - impreziosito da una scenografia con sculture luminose di Marco Lodola che rievocano il mondo del Signor G - prevede anche canzoni di Enzo Jannacci, persino di Beach Boys e Raffaella Carrà, all'insegna dell'umorismo intelligente.

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